Il fascino discreto dell'elettronica

Fabio Caironi - Giornalista - 20 Minuti

Lo Studio Foce ospiterà, a cavallo tra aprile e maggio, lo Swiss Electronic Music Festival & Swiss Synthesizer Meeting
 

LUGANO - Il legame che unisce la Svizzera alla musica elettronica è saldissimo e di vecchia data. Non si contano i grandi nomi, capaci di influenzare i colleghi in giro per l'Europa. Questa epopea, nata tra Moog e sintetizzatori, approda a Lugano per una due giorni unica: mercoledì 30 aprile e giovedì 1° maggio lo Studio Foce ospiterà lo Swiss Electronic Music Festival & Swiss Synthesizer Meeting.

Ne abbiamo parlato con l'ideatore, Andrea Festa, responsabile dell'Associazione Swiss Electronic Music e organizzatore dell'evento.

La Svizzera è da sempre un terreno fertile per la musica elettronica. Quali sono i fattori che hanno contribuito a questo successo?

La Svizzera ha saputo unire in modo unico precisione tecnica e creatività senza confini. Dagli anni '60 con pionieri come Bruno Spoerri, fino alla rivoluzione degli Yello negli anni '80, il duo zurighese formato da Dieter Meier e Boris Blank, il paese ha sviluppato una scena particolarmente innovativa. Oggi questa tradizione continua grazie a club iconici come lo Zukunft a Zurigo e il Mental Groove a Ginevra, a festival come la Street Parade e al sostegno di istituzioni come Swiss Music Export e Pro Helvetia. Da non perdere la mostra Techno al Museo Nazionale di Zurigo, aperta fino al 17 agosto, che esplora l'impatto di questo movimento su musica, moda e design dagli anni '90 a oggi».

Come si è evoluta la scena elettronica in Ticino?

La scena è vivace e in continua crescita. Pionieri come Marco Repetto e Daniel Wihler hanno gettato le basi per quello che oggi si esprime attraverso eventi come questo e progetti innovativi come The Sound of Lugano e Perpetual Bridge. Negli anni '90, Lugano era un fulcro con club come il Prince e il Morandi, dove DJ come Jonathan Tedesco, Raimond Ford, DjTrippy, L’N’F, Masterkaos, il sottoscritto e oggi nuovi talenti come Matthew Dexter animavano e animano le notti

Cosa fa l'Associazione Swiss Electronic Music?

La nostra associazione è dedicata alla promozione della cultura elettronica in Svizzera. Riuniamo artisti, professionisti e appassionati, organizziamo corsi come quelli su Ableton Live, allestiamo festival e creiamo eventi che superano le barriere linguistiche regionali. Attraverso l'etichetta AFRecords, che ho fondato nel 2005, e ora con Sem Records Swiss Electronic Music, vogliamo creare una piattaforma per artisti storici e nuovi talenti.

È solo uno sguardo sul passato, o riguarda anche il futuro?

La nostra associazione rappresenta il cuore pulsante di questa scena. Siamo il ponte tra passato e futuro, tra tecnologia e arte, tra le diverse anime linguistiche del paese. Attraverso i nostri progetti, vogliamo preservare la memoria storica mentre coltiviamo l'innovazione, mantenendo viva quella speciale alchimia che rende unica la musica elettronica svizzera: rigorosa nella tecnica ma libera nell'espressione, radicata nel territorio ma proiettata verso il mondo

Ultimamente si vedono in giro molti sintetizzatori analogici. Come si spiega questo revival?

I sintetizzatori analogici offrono un suono caldo e organico, con imperfezioni che li rendono unici. L'interazione fisica con manopole e cavi permette una manipolazione più immediata e intuitiva del suono. Strumenti come quelli usati da Spoerri o dagli Yello rappresentano un legame con le radici storiche della musica elettronica.

Ci può descrivere il progetto?

È un progetto che unisce performance live con sintetizzatori analogici, che oltre a me coinvolge artisti come Marco Ottolino. Esplora l'identità ticinese fondendo techno e house, generi nati a Detroit e Chicago, con elementi culturali e paesaggistici locali, creando un dialogo tra tradizione e innovazione.

Oggi quali sono gli artisti svizzeri più influenti?

Oltre ai pionieri già citati, la scena contemporanea brilla con nomi come Adriatique, Andrea Oliva, Deetron, Dario D'Attis, Eric Borgo, Dan Più e DEE-TREE-9. Senza dimenticare i produttori underground e le nuove generazioni che stanno ridefinendo il suono elettronico svizzero»

Perché consiglierebbe un evento come questo a chi non è esperto di musica elettronica?

Allo Studio Foce offriamo un'esperienza accessibile e coinvolgente per tutti. Con i suoi DJ set e performance live adatte a diversi gusti, l'atmosfera unica lo rende un'ottima porta d'ingresso per avvicinarsi all'elettronica. Consiglio vivamente anche la mostra Techno al Museo Nazionale di Zurigo per approfondire la storia di questa scena.

https://www.tio.ch/agenda/biglietteria/1829002/il-fascino-discreto-dell-elettronica