
Dan, puoi raccontarci come è iniziato il tuo viaggio nel mondo della musica elettronica e cosa ti ha spinto a fondare la Moto Music?
È una storia lunga, che è iniziata già nei primi anni ’80. Mia sorella, di quattro anni più grande di me, all’epoca era un’appassionata frequentatrice di club, conosceva molti DJ e portava regolarmente a casa cassette mixate dai suoi amici. Tra queste c’erano tracce come You Are in My System di The System – per me, all’epoca, suonavano incredibilmente futuristiche ed elettroniche. Queste cassette furono il mio primo contatto con la dance music e mi aprirono la porta a un universo completamente nuovo. Il mio interesse per la musica elettronica si intensificò ulteriormente a metà degli anni ’80, quando iniziai a sperimentare la musica a 8-bit sul mio Commodore 64. Ovviamente il suono era ancora molto primitivo, ma si intravedevano già i primi segni di una mia identità musicale. Nel 1989 conobbi Roberto Pistolese – con lui potevo esprimere alla perfezione le mie visioni e idee musicali. All’inizio degli anni ’90 avevamo già il nostro primo studio di produzione e, dopo alcune uscite sulla nostra etichetta No Acting Vibes, a metà degli anni ’90 eravamo finalmente pronti a fondare la nostra label techno: Moto Music.
Come è nata l'idea di creare Moto Music? Qual era la visione iniziale e come si è evoluta nel tempo?
A quel punto, dopo anni di pratica e produzione, avevamo accumulato un vasto archivio di tracce techno e IDM di alta qualità. Sapevamo che questa musica doveva raggiungere il mondo. Ma senza internet o social media, all’epoca era estremamente difficile attirare l’attenzione delle etichette sulle nostre produzioni. Anche a Zurigo c’erano pochissime label che si dedicavano a questo sound. Così decidemmo di agire autonomamente e di creare la nostra etichetta. Il motto di Moto Music fu chiaro fin dall’inizio: Music that sounds like Technology!
Quali sono stati alcuni degli artisti più significativi con cui hai collaborato attraverso la Moto Music? C'è un progetto che ti ha particolarmente entusiasmato?
Oltre alle nostre produzioni, per noi è sempre stato fondamentale coltivare un rapporto stretto e duraturo con gli artisti. Fin da subito abbiamo avuto una forte affinità con la scena techno nordamericana e, a Zurigo, abbiamo conosciuto molti artisti statunitensi quando erano in Svizzera – tra cui Keith Tucker, Gerald Donald, Jay Denham, Todd Sines e Charles Noel. Gli ultimi due siamo riusciti a portarli sulla nostra label. Una delle nostre più grandi soddisfazioni, però, è stata poter lavorare con la leggenda svizzera Marco Repetto. Per noi, è una delle figure più influenti di Moto Music e della techno in generale. Il suo progetto Bigeneric è tra i più interessanti che ci siano, e siamo orgogliosi di aver pubblicato alcuni dei suoi album.
Come descriveresti lo stile musicale che rappresenti e promuovi attraverso la Moto Music? Ci sono influenze specifiche che hanno plasmato il tuo suono?
A livello musicale, il nostro stile ha sempre mantenuto un senso di atemporalità e spazialità, privo di cliché e tendenze passeggere. Per noi è sempre stato importante che gli artisti esprimessero la propria anima attraverso la loro musica. Techno with Soul o Soulful Techno probabilmente lo descrivono al meglio. Ci sono molte affinità con la scena di Detroit.
Quali sono state le maggiori sfide che hai affrontato nel gestire un'etichetta discografica indipendente? E quali i momenti di maggiore soddisfazione?
A quei tempi, lo scambio nella scena era molto diverso rispetto a oggi. Gli accordi si chiudevano nei negozi di dischi o nei club, e si comunicava tramite lettere o fax. Io e Roberto trascorremmo un periodo in Inghilterra e negli Stati Uniti per migliorare il nostro inglese, così da poter gestire meglio la comunicazione internazionale. Oggi si può cercare tutto in pochi secondi su Google o YouTube, ma allora era una vera sfida. Per esempio, spesso ci capitava di viaggiare per ore attraverso la Svizzera o fino in Germania solo per masterizzare un brano. Le difficoltà erano diverse rispetto a oggi, ma l’esperienza era sempre entusiasmante. La vera soddisfazione la provavamo quando i club ci chiamavano a suonare, non perché eravamo “alla moda”, ma perché apprezzavano il nostro lavoro. Ci dava anche grande gioia vedere che i magazine internazionali parlavano di noi o che i nostri brani comparivano nelle playlist dei DJ, senza dover pagare costose campagne di PR. Allora tutto era più naturale e autentico.
Cosa rappresenta per te suonare al Swiss Electronic Music Festival? È un evento che segna un ritorno alle origini o una nuova avventura?
Per me, questa esperienza è davvero un ritorno alle origini, anche perché sarà presente il nostro amico Marco Repetto, una personalità che abbiamo sempre ammirato.
Cosa possiamo aspettarci dal tuo set al festival? Ci saranno nuovi tracce o collaborazioni speciali che presenterai per la prima volta?
Il mio ultimo live risale ormai a parecchio tempo fa, nel 2019 al Fuse Club di Bruxelles. Il mio nuovo live set sarà realizzato old school, con veri sintetizzatori, tastiere, effetti a pedale e drum machines. Mi accompagnerà uno dei miei migliori amici e allo stesso tempo uno degli act underground più interessanti: X-cN. Insieme suoneremo alcuni classici di Dan Piu, ma anche nuove produzioni realizzate di recente.
Come vedi l'evoluzione della musica elettronica negli ultimi anni? Quali sono le tendenze che ti entusiasmano di più?
Oggi ci sono molti produttori talentuosi che seguo e stimo. Uno di questi è Prince De Takicardie, che ha già pubblicato su Moto Music insieme ad Alex Picone.
Anche Alex è un produttore molto apprezzato con una visione. Ma anche Popshop dalla Svizzera deve essere menzionato.
Ad essere onesti, oggi è difficile creare qualcosa di veramente innovativo. Gli strumenti sono più o meno sempre gli stessi, molte idee sono già state espresse – o meglio, prodotte. Non ci sono più momenti di sorpresa come quando Energy Flash di Joey Beltram sconvolse la scena. Oggi si tratta più che altro di riprendere vecchi schemi e suoni, reinterpretandoli. Devo dire che la nuova generazione lo sta facendo alla perfezione, mantenendo vivo questo patrimonio musicale.
Quali consigli daresti ai giovani artisti che vogliono emergere nel mondo della musica elettronica? C'è qualcosa che avresti voluto sapere quando hai iniziato?
Molti artisti lo dicono, e io posso solo confermarlo: rimanete fedeli a voi stessi. Suonate solo la musica che sentite davvero e producete ciò che proviene dalla vostra anima. I compromessi che limitano la creatività non valgono la pena. Sono orgoglioso di aver sempre seguito il mio percorso con coerenza e di essere rimasto fedele all’underground fin dall’inizio.
Quali sono i piani futuri per Moto Music? Ci sono nuovi progetti o direzioni che stai esplorando?
Per il 2025 sono previste due uscite: una co-produzione tra me e il noto DJ berlinese Estimulo e un’EP del talentuoso gruppo zurighese H:B:E:M, con remix di Prince De Takicardie e Spacetravel.
La scena techno di Zurigo oggi e il confronto con gli anni '90
Dan, come vedi la scena techno e elettronica a Zurigo nel 2025 rispetto agli anni '90, considerati da molti gli "anni d'oro" della musica elettronica? Quali sono le differenze principali in termini di sound, pubblico, luoghi e cultura? E come immagini il futuro della scena techno nella città nei prossimi anni?
La cultura dei club è cambiata radicalmente sotto molti aspetti. Se un tempo la musica era al centro dell’esperienza, oggi tutto ruota attorno al DJ. Un tempo si entrava in un club, era buio, pieno di fumo, umido, si vedeva a malapena qualcosa – e ci si fondeva completamente con la musica. Era una sorta di fusione organica tra il proprio corpo e le frequenze della techno. Oggi, invece, la gente si ammassa intorno al DJ, lo fissa come zombie senza anima e filma con il telefono. Per me, è qualcosa che ha un che di servile e narcisistico allo stesso tempo. È lo specchio della società attuale. Criticatemi se volete, ma sì, un tempo era sicuramente più emozionante, più naturale e più autentico.
Dan, la scena musicale svizzera è ricca di talenti emergenti. Ci sono nuovi produttori o DJ svizzeri che hai scoperto di recente e che ti hanno particolarmente colpito? Quali produzioni locali consiglieresti ai fan della musica elettronica?
Ci sono tantissimi nuovi act interessanti in Svizzera. L’elenco sarebbe lungo, ma alcuni che seguo con particolare attenzione sono DJ WEB aka Valid Barbir e Manuel Fischer. Anche il talentuoso DJ Emotion di Winterthur, con le sue tracce malinconiche, merita una menzione.
Dan, ci vuoi raccontare una storia o un aneddoto segreto legato a te o Moto Music? Qualcosa che non è mai stato rivelato prima e che potrebbe sorprendere i fan o dare uno sguardo dietro le quinte della tua carriera e dell'etichetta?
Ci sarebbero innumerevoli storie assurde da raccontare. Eccone una: nel 1996 scambiai il mio Oberheim OB-X, allora in perfette condizioni, con un modulo rack da 19 pollici della EMU. Oggi l’OB-X vale circa 25.000 franchi svizzeri, mentre il modulo della EMU a malapena 100. Oppure un’altra: il boss e fondatore di R&S mi chiese qualche anno fa dei nuovi tracce – e non sono ancora riuscito a inviargliene. Ma sai una cosa? Non rimpiango nulla.